La democrazia “militarizzata”

A pochi giorni dall’insediamento del 46°esimo Presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden e della sua VP Kamala Harris, la situazione sembra non stemperarsi.

Il campidoglio, la sede ufficiale dei due rami del Congresso USA, si trova letteralmente “assediato” dalla guardia nazionale per via delle continue e incessanti minacce di possibili disordini il prossimo 20 gennaio, giorno del giuramento della nuova amministrazione.

Sono immagini molto “forti” che dovrebbero farci riflettere. Vedere il “cuore” della democrazia americana in questo stato, pieno di uomini armati pronto a difenderlo dai c.d “terroristi domestici“, è davvero strano. Neanche in tempo di guerra al campidoglio fu riservato un simile trattamento.

Il responsabile, morale, di tutto questo cosa penserà mai? Certamente è sempre più solo. I repubblicani lo vogliono scaricare, ha indubbiamente “danneggiato” l’immagine del GOP.

Chissà cosa direbbe John McCain vedendo le immagini dell’assalto al campidoglio.

L’indiscussa preparazione di alcuni leader repubblicani come quella di “Mitt Romney” è stata fortemente danneggiata. Vi ricordo che Romney fu lo sfidante di Obama nel 2012 e lo scontro fu “durissimo” ma non sfiorò minimamente la dialettica e il comportamento di Trump soprattutto nei dibattiti televisivi, quest’ultimi rovinati dal suo comportamento “trash” e “fuori le righe”.

Biden e Harris avranno molto lavoro da fare, soprattutto per ricompattare quella comunità chiamata “America”.

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